Il vuoto …

Mio nonno non credeva alle persone, non si fidava di nessuno e prendeva le distanze da tutti.
Non conosceva pietà, perdono tantomeno compassione.
Sosteneva che l’uomo in tempo di guerra fosse un assassino e uno stupratore mentre la donna il più delle volte, una prostituta in tempo di pace.
Era un tipo freddo, tozzo e tarchiato dallo sguardo disincantato .
Aiutava la gente in difficoltà, come raccontava mia nonna con gli occhi velati da un malcelato imbarazzo, era il suo modo elegante per dire che faceva lo strozzino.
Per tutta la vita aveva ammucchiato valanghe di denaro e beni immobili. Possedeva il bar più grande della città, uno sfascio e numerosi negozi sulla via principale. Nemmeno lui sapeva quanta terra avesse ma in compenso ricordava molto bene il motivo che lo aveva spinto ad accumularne tanta.
Era totalmente privo di fede in Dio e ignorava la parola di Cristo.
In un caldo pomeriggio d’agosto, scorgendo sul suo volto un rammarico più evidente del solito gli chiesi:
   -Nonno, perché non ti converti e intraprendi un percorso spirituale?
Ed egli rispose:
           – Non mi inginocchio davanti a chi avrebbe potuto regalarmi un sogno e invece mi ha venduto un incubo…
A quel punto, colpito dall’amarezza della sua affermazione gli risposi perentorio:
    – Un giorno assisterai a un miracolo talmente grande che ringrazierai Dio per tutto ciò che t’ha riservato fino ad ora. Lui mi guardò, stette in silenzio per pochi interminabili secondi, accennò un sorriso e vuotò il bicchiere con un sorso .

~.Etiliyle.~